SARZI AMADÈ E PETRUS: UN SODALIZIO NEL SEGNO DELLA QUALITÀ E DELLA TRASPARENZA

Il n. 1 dei vini più ricercati al mondo festeggia i primi 10 anni di assegnazione diretta con la casa distributrice italiana, che da 57 anni punta sull’alta selezione di vini francesi e che vanta in catalogo 5 dei primi dieci vini più ricercati al mondo secondo Wine-Searcher: dopo Petrus, Château Mouton Rothschild, Château Lafite-Rothschild, Château Margaux e Château Latour.

Uno degli châteaux di Bordeaux più desiderati al mondo, Petrus, da dieci anni si affida in assegnazione diretta alla distribuzione di Sarzi Amadè, da sempre basata su principi di alta qualità e trasparenza nel mercato.  

Petrus è uno dei pochi châteaux bordolesi ad aver modificato il sistema di commercializzazione dei propri vini, discostandosi dal modello storico della regione, che prevede che siano i négociants – spesso in rapporti ultradecennali con gli châteaux – ad occuparsi della distribuzione sui mercati nazionali ed internazionali. Proprio per valorizzare la relazione strategica con i distributori assegnatari di ogni singolo mercato e per avere un controllo più capillare sull’andamento dei prezzi – captando anche ondate speculative al rialzo o al ribasso -, Petrus ha identificato una serie di importatori esclusivi nel mondo, stringendo con essi rapporti diretti.  

Un modello di business basato su affidabilità, servizio e trasparenza nei confronti del cliente, che in Italia ha trovato l’espressione migliore nella professionalità e nell’esperienza ultracinquantennale di Sarzi Amadè, leader assoluto nella distribuzione di vini francesi nel Paese.  

Azienda con la più ampia distribuzione di vini di Bordeaux e Borgogna in Italia, Sarzi Amadè conta in portfolio quasi 200 cantine, di cui 150 Châteaux bordolesi, insieme a una notevole varietà di annate per ogni referenza. Oltre ad essere assegnatario italiano diretto di Petrus, vanta partnership con altri Châteaux della top ten di Wine Searcher: Château Mouton Rothschild (al n.2 della classifica mondiale), Château Lafite-Rothschild (n.4), Château Margaux (n. 7) e Château Latour (n.8).  

«Oggi i vini di alcuni degli châteaux bordolesi più prestigiosi che trattiamo sono diventati anche oggetto di investimento, oltre che di grande degustazione. Questo vale tanto nel mondo quanto in Italia; basti pensare che a fine 2023 la casa d’aste italiana Pandolfini ha battuto all’asta una magnum di Petrus per oltre 13.000 euro e il valore medio di una bottiglia sul mercato si aggira comunque tra i 4 e i 5 mila euro, restando di non facile reperimento. Chiaramente questo vale anche per la Borgogna, di cui sono esempi Romanée-Conti e Armand Rousseau» commenta Alessandro Sarzi Amadè. Nonostante l’En Primeur di Bordeaux 2023 abbia registrato un calo dei prezzi dei vini della regione, le etichette di fascia alta non subiscono le flessioni di mercato che attualmente affliggono la fascia media, confermandosi veri e propri beni di investimento.  

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